Rapporto Iss, plausibile una correlazione tra il coronavirus e la Sindrome di Kawasaki rintracciata in diversi bambini.
Proseguono le indagini della comunità scientifica sul coronavirus, e il 25 maggio l’Iss ha pubblicato un rapporto sulle informazioni legate alla sindrome di Kawasaki, rintracciata in diversi bambini dall’inizio dell’emergenza coronavirus.
Il coronavirus nei bambini
Nella prima parte del rapporto vengono evidenziati i numeri relativi ai casi di coronavirus nei bambini.
Le evidenze scientifiche disponibili ad oggi indicano che nei pazienti pediatrici l’infezione causata da SARS-CoV-2 si manifesta con un andamento clinico più benigno rispetto all’adulto. I bambini hanno infatti in generale una buona prognosi e la letalità è decisamente inferiore rispetto all’adulto (0,06% nella fascia di età 0-15 anni).
Coronavirus e Sindrome di Kawasaki
Nella parte centrale della nota condivisa sul sito del Ministero della Salute si analizzano i casi di ‘sindrome infiammatoria acuta multisistemica in età pediatrica e adolescenziale‘. La patologia in questione sarebbe stata rintracciata in diversi bambini positivi al coronavirus.
Tuttavia, recentemente vi sono pubblicazioni provenienti da vari Paesi […] in cui viene descritta una sindrome infiammatoria acuta multisistemica in età pediatrica e adolescenziale con alcune caratteristiche della malattia di Kawasaki associate ad altre determinate peculiarità.
Questa sindrome sembrerebbe condividere alcune caratteristiche cliniche, un’aberrante risposta infiammatoria, alcune opzioni terapeutiche (immunoglobuline, steroidi, farmaci anticitochinici) con la malattia di Kawasaki (MK).
Da questa però si distinguerebbe per altre peculiarità, rappresentate da maggiore età dei soggetti colpiti, interessamento multisistemico grave, prevalente interessamento miocardico e/o gastrointestinale.
Plausibile una correlazione fra infezione da SARS-CoV-2 e insorgenza della sindrome
Come evidenziato nella nota, in base al rapporto si ritiene plausibile una correlazione tra il Covid-19 e la Sindrome di Kawasaki.
Il Rapporto evidenzia che, al momento, pur in assenza di una definizione di caso condivisa a livello europeo, sia plausibile una correlazione fra infezione da SARS-CoV-2 e insorgenza della sindrome, pur in presenza di evidenze limitate del nesso di causalità.
Sottolinea inoltre l’assenza di forti evidenze epidemiologiche di un incremento dell’incidenza della MK, l’assenza di aumentato rischio di recidiva della malattia, l’assenza di aumentata suscettibilità all’infezione da SARS-CoV-2 in pazienti con pregressa MK durante la pandemia COVID-19.